Page 47 - Trasporti e ambiente
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               I       CLIMA E CAMBIAMENTI CLIMATICI
                       Carlo Alessandro Bertetti • Giovanni Brambilla • Marco Masoero

               I1      INTRODUZIONE
                     I più recenti studi sui cambiamenti climatici indicano per l’Italia, per il perio-
               do 2021-2050, un incremento della temperatura fi no a 2 °C su scala stagionale, con
               aumenti più accentuati nella zona alpina e nella stagione estiva, una generalizzata
               diminuzione delle precipitazioni durante il periodo estivo per il Centro e Sud Italia e
               una tendenza all’aumento delle piogge stagionali, specie al Nord, nel periodo inver-
               nale. Le proiezioni indicano anche un incremento in frequenza e durata di fenomeni
               climatici estremi, come ondate di calore, eventi di precipitazione intensa, che met-
               teranno ulteriormente a rischio le aree urbanizzate e le infrastrutture.
                     L’incremento della frequenza e intensità di alcune tipologie di eventi atmosfe-
               rici che regolano l’occorrenza dei fenomeni di dissesto è atteso vadano ad aggra-
               vare una situazione già di per sé molto complessa, determinata dalle peculiarità del
               territorio italiano. L’incremento di temperatura, infl uenzando la fusione della neve ha
               un ruolo importate nell’esacerbare il rischio geo-idrologico, e quindi le aree alpine e
               appenniniche potrebbero essere quelle interessate dalle maggiori variazioni in ma-
               gnitudo e stagionalità dai fenomeni di dissesto geo-idrologico associati alle dinami-
               che di fusione nivale. Inoltre, l’aumento degli eventi di precipitazione intensa loca-
               lizzati nello spazio rappresenta un trend che potrebbe determinare un ulteriore au-
               mento del rischio, in particolare di quello idraulico nei bacini con estensione più mo-
               desta e di quello associato ai fenomeni franosi superfi ciali nelle aree con suoli con
               maggior permeabilità.
                     Nell’ambito della VIA delle infrastrutture di trasporto, l’analisi del clima in re-
               lazione ai cambiamenti climatici diventerà in futuro sempre più importante. Ad oggi,
               purtroppo, la considerazione dei cambiamenti climatici negli studi di impatto am-
               bientale non ha ancora avuto riscontro, se non in rari casi. L’analisi della normativa
               nazionale di settore, dalla metà degli anni ’80 ad oggi, evidenzia infatti che solo re-
               centemente e in occasione del DLG n. 104/2017 è stata introdotta l’analisi dei cam-
               biamenti climatici e dell’adattamento negli studi di impatto ambientale e nella VIA. In
               tutte le leggi precedenti al 2000 sono riscontrabili riferimenti generici al clima e, nel
               decennio successivo 2000-2010, dopo la fi rma del Protocollo di Kyoto, al contrasto
               ai cambiamenti climatici in termini di riduzione delle emissioni di gas serra.
                     L’inerzia con cui sono state introdotte nella normativa europea e poi nazio-
                      nuove
                                          ntali

                                          ntali
                      nuove
                                   i ambie
                                   i ambie
                            question
                            question
                                                                   infrastrutture
                                                            grandi
                                                                              di
               nale le nuove questioni ambientali fa sì che tutte le grandi infrastrutture di trasporto
                                                                                trasporto
                                                sì
                                              fa
                                                  che
                                                          le
                                                      tutte
               nazionale assoggettate a procedura di VIA negli ultimi 30 anni, realizzate in confor-
               mità alle prescrizioni e raccomandazioni contenute nei decreti VIA, non siano sta-
               te verifi cate in termini di impatto determinato sull’opera dai cambiamenti climatici e
                                                   climate proof
                                                   climate proof
               non possano essere quindi considerate climate proof. .
                     A questa situazione si sommano due problematiche aggravanti. Da un lato
               l’utilizzo nella progettazione di banche dati meteorologici (tempi di ritorno, curve
               di probabilità pluviometriche, forze del vento, variazioni termiche, ecc.) che non ri-
               specchiano più l’attuale situazione, con probabili forti sottostime degli eventi estre-
               mi. La riconsiderazione delle aree esondabili è sicuramente un tema di lavoro da
               approfondire. Dall’altro, la forte considerazione e sensibilità che la Commissione
               VIA ha indirizzato in passato verso altre componenti ambientali (ad esempio il pae-
               saggio), ha spinto i progettisti ad adottare soluzioni tecniche costruttive meno resi-
               lienti al cambiamento climatico e quindi più vulnerabili, ad esempio l’impiego di trac-
                                                                                    301
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