Page 26 - Sistemi di trasporto pubblico locale
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INFRASTRUTTURE INTERMODALI E INTERPORTI C
Con tali leggi era stata introdotta, tra l’altro, la distinzione tra interporti di pri-
mo livello (36) ed interporti di secondo livello, a loro volta divisi in due sottocategorie,
in base al periodo di realizzazione, breve o medio (37).
Con il Piano quinquennale degli interporti, varato il 7.4.1993, si prendeva
peraltro atto del superamento della distinzione per livello a favore della defi nizione
di “interporti di rilevanza nazionale”.
La realizzazione degli interporti, con i fondi previsti dalla legge n. 240/1990
(38) è ancora in atto.
Oltre agli interporti, esistono le infrastrutture delle Ferrovie dello Stato per
l’intermodalità, defi nite come “centri intermodali” delle ferrovie ed “altri centri”, la
distinzione tra i quali si fonda sull’applicazione delle condizioni generali di vendita
delle ferrovie.
Esistono alcune decine di centri delle ferrovie, alcuni specializzati per i con-
tainer, altri per il combinato, altri ancora per gli autotreni.
La stessa diff erenziazione vale per “altri centri”, molti dei quali specializzati
in container. Il trasporto di questi ultimi si svolge anche in stazioni poste al di fuori
della rete dei centri intermodali.
Infi ne, occorre ricordare che nell’”Accordo europeo relativo alle grandi linee
di trasporto internazionale combinato ed installazioni connesse” (supplemento or-
dinario GU 16.11.1995) vengono evidenziati terminali e linee ferroviarie italiane di
grande rilevanza per il trasporto combinato internazionale, tra i quali vengono citati
sia interporti che centri intermodali ferroviari.
Sulle infrastrutture esistenti, come emerge dalle considerazioni economiche
sul trasporto combinato, le spedizioni maggiormente coinvolte riguardano i transiti
internazionali ai valichi alpini, oltre a quelle tra il Nord d’Italia e la Sicilia.
Autoporto Infrastruttura al servizio del solo traffi co stradale con sedi operative per
spedizionieri, agenti di trasporto ed operatori del settore in genere, completata
dalla capacità di immagazzinare e movimentare le merci più svariate. Negli
autoporti assumono particolare rilievo i servizi di carattere generale (banche,
posta, trattamento delle informazioni) e quelli rivolti agli autisti degli automezzi.
Autoporto di Autoporto appositamente creato ed ubicato in prossimità delle frontiere per
confi ne agevolare soprattutto le operazioni doganali degli automezzi.
Centro merci Il centro merci comprende, oltre al terminale intermodale impiegato
generalmente per il traffi co di container, anche magazzini per la manipolazione
ed il deposito delle merci, la cui attività è generalmente preponderante rispetto
a quella del terminal intermodale. Alcuni Magazzini Generali, se adeguatamente
dotati di terminale intermodale, vengono ad assumere i caratteri di centri merci.
I magazzini possono essere serviti direttamente da binari per operare su
vagoni ferroviari di tipo convenzionale, di norma per il carico e scarico di merci
palettizzate.
HUB Punto centrale per la raccolta/partenza e/o arrivo distribuzione da/a particolare
regione o area geografi ca.
(36) Sono stati considerati interporti di primo livello: Torino Orbassano, Rivalta Scrivia (Alessandria),
Milano Lacchiarella, Verona, Padova, Bologna e Nola Marcianise, ai quali sono stati successiva-
mente affi ancati Parma Fonteviva e Livorno Guasticce. Tra questi non è poi stato attivato quello
di Milano.
(37) Tra gli interporti di secondo livello da realizzare nel breve termine, erano stati previsti: Novara
Boschetto, Cervignano (UD), Ravenna, Prato Gonfi enti, Jesi (AN), Orte (VT), Civitavecchia (RM),
Termoli (CB), Bari Lamasimata, Termini Imerese (PA), Catania Bicocca, Cagliari ed altri tre da lo-
calizzare nel sud del Lazio, nell’area Ionico-salentina e nell’area calabrese.
(38) Il DM 15.9.1995 ha defi nito le procedure per la presentazione delle domande di ammissione ai
contributi.
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