Page 25 - Sistemi di trasporto pubblico locale
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C INFRASTRUTTURE INTERMODALI E INTERPORTI
Il terminal intermodale è l’infrastruttura dove si eff ettua il trasferimento moda-
le di unità di trasporto intermodale (UTI). In base alla tecnica di trasbordo utilizzata,
i terminal vengono dotati dei necessari impianti.
Nel linguaggio internazionale, i terminal per il trasporto combinato strada-
rotaia vengono spesso defi niti inland terminal, in contrapposizione ai terminal per
container o container terminal, situati presso i porti.
Gli inland terminal vengono utilizzati per il trasferimento delle unità di traspor-
to intermodale (casse mobili, semirimorchi, container) fra i veicoli stradali e quelli
ferroviari; sono dotati di aree adeguatamente dimensionate, strutturate per la sosta
e per la movimentazione sia dei veicoli completi (autocarri, autoarticolati ed autotre-
ni) che delle UTI stesse.
Il servizio di ferroutage si serve preferibilmente di treni a composizione bloc-
cata, i quali collegano i nodi ferroviari di maggiore intensità, a meno di una rete
ad accessibilità diff usa. Tali strutture possono essere gestite direttamente dall’ente
ferroviario o da altre società pubbliche e private.
I terminal sono propriamente destinati ad off rire la specializzazione del trasfe-
rimento modale a bacini di rilevante traffi co merci, il che comporta una consistente
domanda di trasporto. Generalmente sono situati nei pressi di insediamenti per le
attività logistiche o produttivi di un certo rilievo.
C1 INFRASTRUTTURE PUNTUALI
Il terminal o terminale intermodale, posto tipicamente, ma non necessaria-
mente né esclusivamente, in adiacenza o all’interno di un interporto o di un porto,
consiste nell’infrastruttura, dotata dei necessari impianti, dove si eff ettua il trasferi-
mento modale di unità di trasporto intermodale.
Gli inland terminal sono quindi infrastrutture con la funzione di trasferimen-
to delle unità di trasporto intermodale (UTI) fra i veicoli stradali e quelli ferroviari,
dotate di aree adeguatamente dimensionate come sopra indicato; il servizio di fer-
routage, equivalente di trasporto combinato strada-rotaia, in esse realizzato utilizza
di preferenza treni a composizione bloccata. Salvo diversa indicazione, nel seguito
si tratterà dei terminali intermodali in base alla loro accezione corrente nel settore,
cioè quali inland terminal, destinati al trasporto combinato strada-rotaia.
Allo scopo di rendere effi ciente un sistema di trasporto combinato come quel-
lo evocato da normative, direttive, preferenze economiche e politiche, è inequivo-
cabilmente necessario realizzare e rendere funzionali tali zone di scambio, le quali
costituiscono piattaforme di convergenza, integrazione e smistamento operativo fra
i diversi attori nell’esecuzione dei servizi di trasporto.
La continua crescita del trasporto stradale negli anni ‘70 ed ‘80, ha portato,
nel Piano Generale dei Trasporti (PGT) del 1986, a sostenere lo sviluppo del tra-
sporto intermodale attraverso la realizzazione di “strutture logistiche, in adiacenza
ad uno scalo ferroviario, per la formazione di treni completi intermodali e tradiziona-
li”. La loro conseguente realizzazione è collegata a diversi provvedimenti legislativi,
tra i quali emergono:
• la legge n. 240/1990, “Interventi dello stato per la realizzazione di interporti fi na-
lizzati al trasporto delle merci in favore dell’intermodalità”;
• la legge 15.12.1990 n. 385, recante “Disposizioni in materia di trasporti”, con la
quale venne istituito il fondo fi nalizzato all’impostazione ed all’elaborazione di un
piano funzionale triennale e venne data attuazione alle indicazioni del PGT.
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