Page 42 - Ricostruzione incidenti stradali
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               Q      ALCUNE CONSIDERAZIONI

                   È facile, perfi no banale, constatare come fi nora non si sia data alcuna indica-
               zione in merito ai principi della fi sica che vengono applicati nei calcoli, spesso fi na-
               lizzati alla ricostruzione delle velocità, o dei tempi, degli spazi percorsi, delle ener-
               gie in gioco.
                   Anche nelle esemplifi cazioni non si è dedicato alle "formule" della meccanica
               razionale una particolare attenzione, né, tanto meno, una specifi ca chiave di lettura.
                   Ovviamente questa è una scelta voluta: è perfettamente inutile ed anzi rischioso
               che con la ricostruzione di un incidente stradale si cimenti chi non ha approfondite
               conoscenze della meccanica (intesa come cinematica, statica e dinamica) dei corpi.
                   Del resto, esistono già testi che forniscono dettagliatamente quelle nozioni. Ol-
               tre ai testi "scolastici" ve ne sono anche di specifi ci.
                   Qualche indicazione, almeno rispetto alle considerazioni che sono maturate nei
               molti anni di applicazione di quei principi, è comunque dovuta.
                   Con riferimento all'utilizzo delle formule per la ricostruzione cinematica di un in-
               cidente stradale, occorre innanzi tutto una premessa: nessuna formula esaurisce
               l'argomento dando certezze.
                   Basta questa premessa per capire che si tratta di argomento particolarmente
               complesso e per dare la giusta luce al problema della ricostruzione cinematica di un
               incidente stradale, problema anch'esso non solo complesso ma anche con implica-
               zioni che vanno ben al di là delle semplici conoscenze scolastiche o tecniche riferi-
               bili alle metodologie ricostruttive.
                   Ovviamente, con ciò non si vuol dire che le formule non hanno valenza, né, tan-
               to meno, che le ricostruzioni vadano fatte "a spanne", anche se non si può negare
               che a volte è opportuno dichiarare che l’attendibilità raggiunta è solo in termini ge-
               nerici ed approssimata.
                   Il principale suggerimento di cui è indispensabile tenere conto per "sbagliare
               meno possibile" (se sentite dire per non sbagliare state parlando con un presuntuo-
               so) è quello di utilizzare sempre comunque tutte le metodologie e quindi tutti i prin-
               cipi della fi sica che possono trovare applicazione, ovvero per la cui applicazione
               esistono suffi cienti dati e ciò anche se già in origine appare poco attendibile questa

               o quella formula, dal momento che è proprio dal riscontro, almeno di attendibilità,
               che si può avere da più metodologie diverse di calcolo che si dà maggiore giustifi -
               cazione ad un risultato.
                   Occorrerà perciò, volta per volta, sulla base degli elementi oggettivi certi ac-
               quisiti, utilizzare questa o quella metodologia per il calcolo ritenuto primario e cioè
               maggiormente pertinente il caso e rifare poi i calcoli anche secondo diverse meto-
               dologie, ancorché meno "certe", per avere quanto meno riscontro che i risultati ot-
               tenuti con il calcolo principale sono comunque compatibili anche secondo altra via
               di calcolo.
                   Si tratterà perciò di avere, se possibile, due linee primarie di conteggio sviluppa-
               te separatamente per poi constatare se si giunge a risultati tra loro equivalenti, ma
               si tratterà anche, eventualmente, qualora la prima ipotesi (quella di due metodolo-
               gie entrambe primarie) non fosse possibile per incompatibilità della metodologia di
               calcolo con gli elementi a disposizione, di eseguire una verifi ca a posteriori e cioè
               utilizzare i dati acquisiti con il conteggio ritenuto più idoneo per constatare se, utiliz-
               zando quei dati in una diversa metodologia di calcolo e con applicazione di diversa
               teoria fi sica, comunque si raggiungono risultati attendibili.
                   È evidente che qualora un risultato raggiunto, anche se con una metodologia



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