Page 29 - Ricostruzione incidenti stradali
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I RELAZIONE CONCLUSIVA
È indubbio che l'esposizione fi nale delle analisi condotte, cioè la relazione peri-
tale, è di estrema importanza e ciò non solo per l'aspetto formale e cioè quello della
"esposizione in bella", bensì per quello sostanziale del trasferimento delle informa-
zioni che la relazione fi nale deve realizzare.
Piacerebbe poter aff ermare che l'aspetto estetico con cui si presenta una rela-
zione è irrilevante.
Purtroppo, non è così, soprattutto in un'attività come quella dell'analista ricostrut-
tore che è rivolta, nella stragrande maggioranza dei casi, a persone che non hanno le
specifi che conoscenze scientifi che per produrre una loro analisi critica coerente e che
quindi fi niscono col lasciarsi necessariamente condizionare anche dal fatto meramente
formale del modo con cui la relazione viene proposta.
In defi nitiva si può e si deve aff ermare, perciò, che la "sostanza", che è lo sco-
po a cui deve necessariamente tendere l'analisi ricostruttiva, non è male che venga
proposta con una veste "convincente", fermo restando che senza una corretta ana-
lisi sostanziale è totalmente irrilevante una bella veste estetica.
Ma lo scopo di queste note che vanno sotto il titolo "relazione ed esposizione"
non è quello di fornire indicazioni di carattere letterario o estetico, bensì quello di
dare uno schema di impostazione alla relazione, che ha oltretutto anche lo scopo
di consentire di ripercorrere l'attività peritale nel modo più razionale, fungendo così
anche da traccia di lavoro.
La defi nizione di uno schema di relazione e soprattutto della predisposizione
per "titoli" si prefi gge una duplice logica:
• in primo luogo, quella di rendere più agevole ed organica la lettura consentendo
anche di collegare e far seguire più agevolmente i riferimenti specifi ci che di volta
in volta vengono indagati ed esposti;
• in seconda battuta consente di seguire una logica espositiva che ripercorre le
analisi sviluppate accompagnando il lettore, ma, prima ancora, lo stesso esten-
sore della relazione, nel percorso più razionale.
Non solo in questo modo si evita, perciò, di trascurare un’indagine ma si evita
anche di ignorare una verifi ca, soprattutto se questa è stata in qualche modo utiliz-
zata per trarne delle conclusioni o delle considerazioni.
Quello che viene proposto nel seguito è uno schema personale, che quindi ogni
analista ricostruttore può e deve adattare al proprio modus operandi e soprattutto al
caso specifi co ed alla complessità dell'esposizione.
Può tuttavia essere assunto come traccia generale e addirittura utilizzato anche
come ipotesi di lavoro e linea guida nello svolgimento delle indagini.
Si riportano perciò i titoli di uno schema di relazione base riferendo anche i
contenuti di massima che sotto quel titolo sarebbe opportuno trovare, soprattutto
nell'ottica di una ricerca o di una lettura parziale.
I1 PREMESSE
È sempre opportuno indicare come nasce l'incarico.
Sotto questo titolo, perciò, è necessario indicare chi ha affi dato l'incarico, con
quale scopo e se esistente, ma di fatto è pressoché sempre possibile farlo, il quesi-
to che viene posto all'analista ricostruttore.
È indubbio che nei casi in cui l'incarico proviene in sede giudiziaria, sia civi-
le che penale, non solo il quesito è uno specifi co punto di partenza ma anche uno
specifi co limite per l'indagine peritale, cosa che in genere non si realizza con inca-
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