Page 22 - Requisiti psicofisici per la patente
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D                                                SONNOLENZA




























            Ritmo circadiano della vigilanza
               Le ore di sonno necessarie per garantire un buon livello di vigilanza
            durante il giorno presentano un’ampia variabilità interindividuale: nella

            media 6-8 ore sono suffi cienti, ma c’è chi ha bisogno di 9-10 ore e chi
            invece dorme 4-5 ore senza avere alcun problema durante la giorna-
            ta. Sembra emergere il dato che la riduzione di circa 2 ore per notte

            rispetto al tempo abituale di sonno sia suffi ciente per determinare una
            maggiore propensione al sonno nelle ore diurne. La riduzione del tem-
            po di sonno rispetto al proprio fabbisogno può essere legata a varie
            circostanze: errori nell’igiene del sonno (ad es. l’abitudine di coricarsi
            tardi per ragioni di lavoro o di divertimento, nonostante la necessità di
            svegliarsi presto il mattino) per problemi familiari (accudire bambini o
            malati) o turni di lavoro. In particolare nei lavoratori a turno le rotazioni
            troppo rapide degli orari di lavoro nelle 24 ore rendono diffi  cile l’adatta-
            mento del ritmo sonno-veglia; è stato infatti dimostrato che i lavoratori
            turnisti dormono in media da 1 a 3 ore in meno rispetto a quelle a loro
            necessarie.
               La sonnolenza correla non solo con la durata ma anche con la qua-
            lità del sonno notturno.
               Un sonno di lunga durata ma frammentato da numerosi brevi risve-
            gli, con ripetuti cambiamenti di fase e relativamente alta percentuale
            di fasi N1 o N2 (sonno leggero), può risultare qualitativamente insuf-
            fi ciente e determinare un aumento della sonnolenza diurna come un
            sonno di breve durata.



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