Page 12 - Segnaletica stradale in ambito urbano. Metodi e tecniche d'attuazione
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2.2      DEFINIZIONI DI CENTRO ABITATO
                             Esistono diverse de¿ nizioni di centro abitato, in funzione della disciplina che
                       si sta trattando (4). Oltre alla de¿ nizione del CDS, vi è quella delle leggi urbanistiche
                       e quella usata dall’Istituto nazionale di statistica (ISTAT) per l’effettuazione dei cen-
                       simenti della popolazione.
                             Anche il termine "centro abitato" ha subito nel tempo modi¿ cazioni nel suo si-
                       gni¿ cato, non fornendo più un’interpretazione univoca.


                            Se da una parte gli interessi legittimi dei cittadini (nell’ambito della loro tutela offerta dall’ordinamento
                           giuridico come situazioni soggettive sostanziali) sono funzionali all’interesse pubblico generale,
                           dall’altro verso l’attività dell’amministrazione pubblica non deve ledere oltre misura le situazioni
                           giuridiche dei privati che legittimamente instaurano rapporti giuridici con l’amministrazione stessa.
                           Ed è proprio in questo contesto che trova fondamento l’istituto della partecipazione, introdotto
                           dalla legge n. 241/1990, che riconosce al privato la facoltà di esigere un corretto uso del potere
                           discrezionale dell’amministrazione pubblica in virtù di un interesse legittimo tutelato in maniera
                           piena e sostanziale dall’ordinamento giuridico.
                         (4)  Tra le diverse de¿ nizioni di "centro abitato" presenti nella nostra legislazione, a seconda della disci-
                           plina che si sta trattando, quella ai sensi del CDS, e precisata dalla circolare dell’allora Ministero dei
                           lavori pubblici 29.12.1997 (Direttive in ordine all'individuazione dei tratti di strade statali, regionali e
                           provinciali all'interno dei centri abitati, a seguito dell'entrata in vigore delle modi¿ che al regolamen-
                           to di attuazione del Codice della strada) sembrerebbe chiara e di facile applicazione, per quanto
                           interessa le strade. Analizzando diversi casi, si può notare come tale de¿ nizione non sia suf¿ cien-
                           temente esaustiva e come le possibili diverse interpretazioni e, di conseguenza, applicazioni com-
                           portino un utilizzo alquanto diverso dell’infrastruttura stradale.
                            La circolare sopracitata, nel comma 1 indica che la delimitazione del centro abitato deve essere
                           effettuata in funzione della situazione edi¿ catoria esistente o in costruzione, e non di quella
                           ipotizzata dagli strumenti urbanistici, tenendo presente che il numero di almeno venticinque
                           fabbricati, con accesso veicolare o pedonale diretto sulla strada, previsti dall'art. 3, c. 1, punto 8,
                           CDS, è comunque subordinato alla caratteristica principale di "raggruppamento continuo".
                            La delimitazione di centro abitato più corretta potrebbe quindi sembrare quella dell’ISTAT, anche se
                           in difetto rispetto a quella del CDS, in quanto risulterebbero erroneamente esterni alla delimitazione
                           di centro abitato, ai sensi del CDS, alcuni nuclei abitati (quelli con un numero maggiore di
                           venticinque edi¿ ci ma senza la presenza di servizi ed esercizi pubblici) e località produttive.
                            Se si adottasse la delimitazione di "località abitata" dell’ISTAT, in sostituzione di quella del centro
                           abitato ai sensi del CDS, per non includere anche le case sparse e i piccoli nuclei abitati, si dovrebbe
                           stabilire un numero minimo di residenti (ma rimarrebbe il problema delle località turistiche, in cui la
                           permanenza è stagionale).
                            Di conseguenza si potrebbero comprendere nella delimitazione di centro abitato ai sensi del
                           Codice della strada i centri abitati e le località produttive de¿ nite dall’ISTAT, aggiungendo i nuclei
                           abitati composti da almeno venticinque edi¿ ci. Questa modalità consentirebbe di utilizzare la
                           cartogra¿ a con la suddivisione predisposta dall’ISTAT, quindi più omogenea su tutto il territorio
                           nazionale, anche se il grado di "correttezza" della delimitazione delle aree sulla carta risulterebbe
                           inversamente proporzionale al tempo trascorso dalla data dell’ultimo censimento effettuato.
                            La proposta sopraccitata consentirebbe di delimitare con precisione e con interpretazione
                           univoca i centri abitati ai sensi del Codice della strada, ma non sarebbe suf¿ ciente per classi¿ care
                           correttamente le strade in urbane ed extraurbane.
                            Infatti accade che un conducente, dopo aver superato il segnale di "¿ ne centro abitato", possa
                           incontrare subito dopo il segnale di "inizio centro abitato".
                            Il breve tratto di strada extraurbana non consente al conducente di poter adeguare, variandolo due
                           volte, il suo comportamento all’ambiente in cui sta transitando. Quindi, per mantenere cautela nella
                           guida, quando si è in ambiente urbano, sarebbe necessaria una continuità nella classi¿ cazione
                           della strada, rendendola tutta urbana, in modo che la velocità dei veicoli non subisca sensibili
                           variazioni e la guida sia più confortevole (il conducente tenderebbe ad accelerare oltrepassato il
                           segnale di "¿ ne centro abitato" per poi immediatamente frenare al segnale di "inizio centro abitato").
                           Questo caso è trattato nel comma 4 art. 5 Regolamento CDS, in cui si indica di unire due centri
                           abitati, quando l’intervallo tra i due sia "insuf¿ ciente per un duplice cambiamento di comportamento
                           da parte dell’utente della strada".
                            Un ulteriore esempio è dato dalla distribuzione degli edi¿ ci del centro abitato su un solo lato della
                           strada. In questo caso la delimitazione di centro abitato comprenderebbe anche quella strada
                           che, per conseguire una maggior omogeneità nell’itinerario, sarebbe più adeguato escludere
                           (classi¿ candola, quindi, extraurbana) attrezzando gli eventuali attraversamenti pedonali stradali
                           come se fossero in ambiente extraurbano (v. nota 10).

                       20              SEGNALETICA STRADALE IN AMBITO URBANO






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