Page 38 - Guida Sicura per le patenti nautiche. Teoria e Quiz
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A CENNI SULLA PROPULSIONE VELICA
tallici o anche di fi bre tessili particolarmente dizionale è storicamente quello cd. “in testa”,
resistenti - (detti manovre fisse o dormien- ossia quello con lo strallo di prua e il paterazzo
ti) che lo sostengono sia lateralmente (con attaccati in testa d’albero che creano trazione
le sartie), che, in senso longitudinale, ante- in direzione contrapposta; in questa tipologia di
riormente (con lo strallo di prua) e posterior- armo, le crocette sono in linea, poste in posi-
mente (con lo strallo di poppa o paterazzo). zione perpendicolare all’asse prua-poppa. Più
Per dare maggiore stabilità all’albero, le sar- di recente, si sono diff use le unità con gli armi
tie sono a loro volta appoggiate sulle crocet- attrezzati in modo “frazionato”, in cui lo strallo
te che servono a tensionare le sartie stesse non risulta “incappellato” in testa d’albero e le
in modo da sorreggere ancora meglio l’albe- sartie volanti sono deputate a sostenere l’albe-
ro lateralmente. Nella parte superiore di al- ro, controbilanciando lo sforzo trasmesso dalle
beri molto alti, trova spesso collocazione una vele allo strallo; in questa tipologia di armo, le
piccola sartia (sartiola) che, lavorando in sen- crocette non sono in linea ma inclinate (cd. ac-
so longitudinale, serve ad impedire eccessi- quartierate) verso poppa sul piano orizzontale,
ve fl essioni all’indietro della struttura. L’albe- in modo da sostenere l’albero anche senza il
ro di una barca a vela è soggetto a possibili supporto del paterazzo. Nelle imbarcazioni
regolazioni che possono attuarsi ancor pri- classiche di tipo “Yawl”, “Goletta”, “Brigantino”
ma di intraprendere la navigazione, verifi can- e “Clipper”, gli alberi possono arrivare a tre:
done la centralità laterale ed il corretto posi- quello centrale (detto maestro), quello pop-
zionamento del piede. Poi, una volta in mare, piero (detto mezzana) e quello prodiero (detto
l’ulteriore regolazione si esegue, a vele issa- trinchetto). Sull’albero, per il tramite di un perno
te, agendo su sartie, volanti e paterazzo per il detto trozza, è poi fi ssato un braccio orizzonta-
tramite degli arridatoi (manufatti fi lettati attac- le chiamato boma, destinato a dare base alla
cati saldamente alla coperta in cui si avvita- randa. In assenza della vela, il boma si sostie-
no/svitano corpi controfi lettati a loro volta at- ne comunque orizzontalmente per il tramite di
taccati alle sartie da tendere). un cavo metallico, chiamato amantiglio, che
L’insieme di tutte le attrezzature necessa- collega la testa dell’albero con l’estremità pop-
rie per la navigazione a vela (alberi, tipologie di piera mobile del boma, venendo spinto verso
vele installate a bordo, etc.) costituisce quello il basso dal paranco della scotta della randa
che, in gergo, viene identifi cato come armo di e dal vang (altro paranco che collega il piede
un’imbarcazione a vela. Esistono diverse tipo- dell’albero con la zona prodiera del boma). Il
logie di armo: gli sloop (con la randa ed il fi occo vang è sostanzialmente un sistema regolabile
armati su uno stesso albero), il cutter (con una di ritenuta del boma che assolve a due funzio-
randa e due fi occhi armati su un unico albero), ni principali: regola la fl essione longitudinale
il ketch (con un albero a poppavia cd. di mez- dell’albero e infl uenza la superfi cie portante
zana armato solo di randa e con un albero cd. della vela. All’estremità della prua, può trovarsi
di maestra, posizionato al centro dell’imbarca- un albero, collocato in posizione orizzontale,
zione, armato con una randa e un fi occo). chiamato bompresso, utile come appoggio in-
Quanto alle manovre fi sse, l’armo più tra- feriore alle vele.
Tipi di derive
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