Page 11 - Veicoli elettrici e ibridi
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              A1  MOBILITÀ CICLISTICA
                    NEI SISTEMI DI TRASPORTO URBANI
                   di Demetrio Carmine Festa

              A1.1  LA BICICLETTA: UNA MODALITÀ DI TRASPORTO
                     CHE SI RINNOVA
                 Un ruolo importante nei sistemi di trasporto urbano può essere
              svolto dalla mobilità ciclistica. La bicicletta, pur nella sua semplicità
              costruttiva, presenta interessanti evoluzioni sotto il profilo tecnologi-
              co. La storia della bicicletta è abbastanza recente. Già Leonardo Da
              Vinci aveva inserito nel Codice Atlantico il disegno di un mezzo di tra-
              sporto del tutto simile alle odierne biciclette; si può tuttavia ritenere
              che la prima antenata delle biciclette attuali sia stata la draisina, co-
              struita nel 1816 dall’aristocratico tedesco Karl Christian Ludwig Drais
              von Sauerbronn; era questa simile alle attuali biciclette, ma priva di
              pedali, cosicché il ciclista poteva muoversi puntando i piedi sulla stra-
              da. Secondo l’inventore tale mezzo poteva sostituire il cavallo, con un
              notevole risparmio dei costi di gestione, allargando quindi la possibilità
              di trasporto personale veloce ad un più largo strato della popolazio-
              ne. Tuttavia la draisina (peraltro poco pratica) fu utilizzata soprattutto
              a scopi ludici, sia dai giovani borghesi che dagli aristocratici, tanto da
              essere chiamata, in Inghilterra, hobby horse (cavallo da divertimento).
                 L’Ottocento fu comunque un secolo di grande progresso tecnolo-
              gico, e così l’invenzione di Drais fu adeguatamente ingegnerizzata.
              In breve tempo furono inventati i pedali, calettati direttamente sulla
              ruota anteriore; per avere una velocità adeguata, si costruirono ruote
              anteriori di grande diametro, accoppiate ad un ruotino posteriore; ne
              venne fuori il biciclo, veicolo alquanto improbabile e di precario equili-
              brio. Successivamente venne inventata la trasmissione a catena, e nel
              1885 la bici, grazie all’opera di John K. Starley, in Inghilterra, raggiunse
              la configurazione attuale; non è casuale che Starley abbia chiamato il
              suo veicolo “rover safety bike” (bicicletta di sicurezza giramondo), per
              indicarne le doti di equilibrio di gran lunga migliori di quelle del biciclo.
              Successivamente la famiglia Starley passò a produrre autovetture, e
              la ragione sociale della fabbrica diventò Rover; ironia della sorte, i fuo-
              ristrada Range Rover sono prodotti da una azienda nata per produrre
              biciclette. Del resto anche i fratelli Wright avevano iniziato la propria
              attività come meccanici di biciclette. A cavallo del 1900 venne intro-
              dotto il cambio; nel 1903 si corse il primo Tour de France. La bicicletta
              divenne subito un mezzo di trasporto diffuso, soprattutto tra le classi
              meno abbienti, ed uno strumento di svago, soprattutto tra le classi ele-
              vate; l’attività agonistica è stata sempre molto diffusa. Come tutte le



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