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Diritto della circolazione stradale in Italia
Secondo Kurt Lewin, esponente della scuola tedesca della "Gestalt", il comportamento è
funzione dell'ambiente e della persona - C = f(A,P), ovvero ogni atto che un soggetto compie
è determinato da certe condizioni che bisogna scoprire, come lo stato dell'attore nel momento
1-1 considerato e le caratteristiche dell'ambiente psicologico entro cui esso si trova.
Questa impostazione metodologica introduce il concetto di "campo", inteso come la to-
talità dei fattori coesistenti e considerati come interdipendenti. Di fatto esiste una relazione
dinamica tra fattori individuali e fattori socio-ambientali che danno vita ad una gamma com-
portamentale infi nita, la quale rimbalza dalla "normalità" alla "devianza", in base alle singole
personalità culturali e alle specifi che contingenze socio-ambientali.
Gli incidenti avvengono per errore, incapacità, ignoranza, e sono eventi indesiderati
ed involontari, e considerati remoti (gli incidenti non accadono ... o accadono soltanto agli
altri ...).
Ma in genere tutti hanno una certa propensione al rischio, quando si è in ritardo o sem-
plicemente per provare il brivido della velocità.
Chiaramente nessuno è disposto a farsi del male ma tutti, almeno una volta, vogliono
essere liberi di rischiare.
Conoscere le circostanze e le cause che determinano gli incidenti stradali ci permette
di entrare nel mondo della "cultura del rischio", intesa come il sistema di valutazione delle
situazioni a rischio e di tutti gli atteggiamenti che si approcciano al pericolo, dove l'atteggia-
mento nasconde una valutazione costi/benefi ci legati al rischio stesso che si intende correre.
I fattori cognitivi che possono incidere sulla potenziale sinistrosità di un soggetto sono
molteplici:
• concentrazione;
• attenzione;
• capacità di reagire a stimoli complessi;
• capacità percettive;
• coordinazione visuo-motoria;
• intelligenza e funzioni anamnestiche;
• responsabilità sociale;
• autocontrollo;
• stabilità psichica;
• tendenza a comportamenti aggressivi durante la guida.
In tutto quanto sopra riportato si evince che l'integrità psico-fi sica del soggetto diventa
una condizione essenziale per ottenere degli standard di sicurezza accettabili e che dietro la
fotografi a presente sulla patente di guida, si celano tutte queste variabili che, in un modo o
nell'altro, vanno accertate e monitorate.
E la patente di guida è lo strumento indicato, tra quelli che la sicurezza stradale dispone,
per svolgere questo compito.
In tal senso essa si carica sulle spalle il lavoro di molte persone, dal Legislatore alle
Forze di Polizia, dalle Prefetture alle Motorizzazioni, dalle USL alla scuola, dalla Magistratura
togata a quella onoraria, dalle autoscuole alla cultura italiana.
Per questi motivi, lo sforzo sinergico delle suddette istituzioni deve essere mirato al con-
cepimento della sicurezza stradale come un fatto culturale e la patente guida, ovvero il
diritto alla mobilità, non può essere sublimato tra i diritti naturali dell'uomo, bensì come un
diritto subordinato al dovere di circolazione stradale nel rispetto delle regole, al fi ne di evitare
che sulle strade si continui ad avere morti, feriti, invalidi permanenti.
Strada, veicolo e uomo sono fattori della circolazione che spesso comportano una
elevata pericolosità a causa del variare delle loro condizioni e del loro reciproco rapporto.
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