Page 19 - Impianti a fune per trasporto persone e materiali
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               B       PROGETTAZIONE


                     La scelta di un impianto funiviario si basa, in prima istanza, sull’analisi del-
               la domanda, vale a dire la tipologia di servizio da svolgere: tipologia ed entità del

               traffi co con correlata qualità del servizio che s’intende garantire, ad esempio come
               estensione attesa massima delle code data una portata o potenzialità oraria da rag-
               giungere ed un tipo di servizio, cadenzato o "a va e vieni".
                     In secondo luogo, occorre eff ettuare la valutazione dell’andamento plano-al-
               timetrico del terreno da attraversare con la linea.
                     Individuata la tipologia di impianto più adatta per la soluzione del problema in
               esame, si passa alla fase di progettazione delle sue diverse parti costitutive, carat-
               terizzata solitamente da due distinte fasi:
               A. la progettazione delle funi, con il calcolo di linea, ovvero l’analisi della confi gura-
                  zione che le funi tese assumono nelle diverse condizioni di carico, la determina-
                  zione delle sollecitazioni che le funi trasmettono agli organi meccanici di guida e
                  sostegno, nonché la scelta specifi ca delle funi, sulla base delle massime tensio-
                  ni di progetto, e la quantifi cazione degli sforzi motori richiesti per l’azionamento
                  dell’impianto;
               B. il dimensionamento e la verifi ca di resistenza delle parti elettromeccaniche e del-
                  le opere civili costituenti l’impianto.
                     Sulla base dell’esperienza progressivamente maturata sul campo, il settore
               funiviario si è dotato di regole tecniche di progettazione molto articolate e dettaglia-
               te, con coeffi cienti di sicurezza spesso severi, atti a garantire adeguate condizioni

               di salvaguardia dell’incolumità dei passeggeri trasportati.
                     La progettazione delle funi - il calcolo di linea - si può a sua volta suddividere
               in due diverse fasi di analisi: lo studio della confi gurazione delle funi in opera, vol-
               to ad accertare la sussistenza dei franchi minimi previsti dalla norma fra il bordo in-
               feriore dei veicoli ed il terreno o gli ostacoli sotto l’impianto, ed il calcolo dello stato
               tensionale della fune nelle diverse possibili condizioni di carico delle vetture in linea,
               utile sia alla verifi ca di sicurezza delle funi sia all’individuazione degli sforzi motori ri-
               chiesti per l’azionamento dell’impianto. Nelle funivie bifune tale suddivisione rispec-
               chia indicativamente i calcoli da eseguirsi sulle due diverse tipologie di funi presen-
               ti: le funi portanti, deputate al sostentamento delle vetture, e le funi traenti, atte alla
               trasmissione del moto. Negli impianti con un’unica fune portante-traente, invece, il
               calcolo di linea coinvolge in forma congiunta sia la confi gurazione sia la tensione
               nell’anello di fune, con una suddivisione meno netta dei due diversi livelli di calcolo.

               B1      CONFIGURAZIONE DELLE  FUNI IN OPERA

               B1.1    Catenaria e parabola
                     Una  fune  fi ssata  ai  due  estremi  si  dispone,  per  eff etto  della  propria  forza
               peso, secondo una curva defi nita "catenaria", che è la curva di equilibrio di una fune
               pesante perfettamente fl essibile ed inestensibile. Se la massa della fune per unità
               di lunghezza è costante, la curva suddetta viene defi nita "catenaria omogenea" e,
               in un sistema di assi cartesiano, è rappresentata dalla seguente equazione:
                                         c    x   −  x         x
                                      y =    e  ⋅  c  + e  c    =  c cosh⋅
                                         2                     c
                                                      
                                            


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