Page 40 - Esaminatori della Motorizzazione
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I1 COMUNICAZIONE IN GENERALE
I1.3.1 Comunicazione verbale desiderio di stabilire un rapporto paritario, ab-
battere le barriere. Ovviamente toglie una parte
Mezzo principe della comunicazione è la di autorevolezza da parte del soggetto emitten-
parola. Ma non sempre la stessa parola rag- te la comunicazione nei confronti del ricevente.
giunge l’obiettivo. Molto dipende del contesto Il “lei”, usato generalmente tra persone
nel quale è pronunciata e dalle persone che so- che non si conoscono, può servire a mante-
no di fronte al comunicatore. Basti pensare al- nere un distacco formale e sostanziale tra due
la comunicazione scientifi ca. Se fatta tra addet- soggetti, con rispetto reciproco della personali-
ti ai lavori, sarà quanto mai dotta e precisa; se tà e della posizione.
viene rivolta a persone estranee a quel mon- Un insegnante, di fronte a persone adulte
do, dovrà essere semplice e divulgativa, non userà il “lei”, quando ha a che fare con giova-
scientifi ca e professorale. nissimi si servirà, invece, del “tu”.
Molto dipende anche dal grado di istruzio-
ne del ricevente. Non si possono dare messag- I1.3.2 Comunicazione non
gi con parole diffi cili e poco usate nel linguag- verbale
gio comune se chi ci ascolta ha un basso grado
di scolarizzazione o è del tutto digiuno dell’ar- Abbracci, contatti fi sici come pacche sul-
gomento che si sta trattando. In questo caso le spalle, smorfi e del viso, sguardi particolari:
chi ascolta, di fronte ad una parola che non ca- sono tutti mezzi di comunicazione non verba-
pisce, blocca l’ascolto di quanto viene detto le importantissimi in ogni momento della vita.
successivamente e, mentalmente, cerca di tro- La comunicazione non verbale di tipo tatti-
vare il signifi cato della parola. In questo caso il le ha la sua importanza fi n dalla prima infanzia:
messaggio non viene più percepito in quanto tranquillizza i bambini nelle situazioni di disagio
l’attenzione per l’argomento trattato si ferma al e quando sono agitati, fa sentire il piccolo pro-
momento della ricerca del signifi cato della pa- tetto dandogli sicurezza, favorisce un legame di
rola non compresa immediatamente. attaccamento sicuro. Quando vengono tenuti in
Insomma, la comunicazione verbale deve es- braccio, i piccoli si tranquillizzano e, se stimola-
sere sempre di comprensione immediate e non ti con solletico, carezze, giochi con mani e piedi,
mediata (per esempio, dal cervello). aumentano le espressioni positive come i sorri-
Per far comprendere meglio il concetto, si e seguono con interesse i gesti della madre.
prendiamo due orologi, uno analogico (tradizio- Un pugno sferrato ad un amico senza far
nale, con le sfere), ed uno digitale (dove l’ora male, accompagnato da un sorriso, non costi-
è scritta tramite numeri). Nel primo caso, se le tuisce una minaccia. Se dato con volto serio ed
lancette segneranno, ad esempio, le 3 e 13 mi- occhi sbarrati, genera allarme, preoccupazione
nuti, noi, con un colpo d’occhio, sapremo che e può provocare una reazione.
sono le 3 e un quarto, o giù di lì. Nel secondo Il cingere con un braccio la vita di una don-
caso, leggeremo 3.00 13.00. E dovremo inter- na di fronte a terze persone signifi ca lanciare
pretare) i numeri per capire l’ora. Nel primo ca- un preciso messaggio: è proprietà privata.
so, dunque, avremo avuto un messaggio im- Stringere la mano in silenzio ad una perso-
mediato, senza bisogno di nessuno sforzo in- na colpita da un dolore profondo per un accadi-
terpretativo; nel secondo un messaggio media- mento tragico, trasmette comprensione, aff et-
to dal cervello che ha prima letto l’ora precisa e to e dà conforto.
l’ha poi trasformata nel messaggio di cui ave- Insomma, un contatto fi sico, a seconda del
vamo bisogno. modo con il quale si eff ettua, può trasmettere
Altro elemento fondamentale della comu- aff etto, attirare l’attenzione o allontanare un
nicazione verbale il dare del “tu” o del “lei”. rivale. Una pacca sulle spalle può signifi care
Il “tu” viene usato tra amici, persone dello amicizia o approvazione. La distanza tra le per-
stessa categoria professionale, tra giovani, da sone determina spesso il grado di intimità e di
una persona adulta nei confronti di un giovane dislivello sociale.
o, quando c’è un grosso dislivello sociale, tra Il movimento degli occhi, i gesti degli ar-
una persona di rango più alto verso uno di ran- ti sono altrettanti mezzi di comunicazione non
go più basso. Negli altri casi, può comunicare il verbale. Una smorfi a del viso pronunciando
quello che può sembrare un complimento cam-
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