Page 17 - Sistemi di trasporto pubblico locale
P. 17
A
A DEFINIZIONI E PROPRIETÀ DEL TRASPORTO
INTERMODALE
Se un trasporto porta a porta (“door to door”) è eff ettuato utilizzando un unico
modo di trasporto (stradale, ferroviario, fl uviale, marittimo, aereo) tale trasporto è
defi nito monomodale. Se invece si utilizzano in sequenza più modi di trasporto, il
trasporto si dice plurimodale o multimodale.
L’intermodalità terrestre è il trasporto plurimodale eff ettuato senza rottura di
carico mediante un’unità di trasporto intermodale, utilizzando in sequenza almeno
una coppia di modi di trasporto, quali quello stradale-ferroviario o stradale-maritti-
mo, ciascuna delle quali dà luogo ad un trasporto combinato.
Il termine multimodale si presta quindi ad un impiego nel trasporto sia di per-
sone sia di merci, mentre quello intermodale è più propriamente utilizzabile per il
trasporto delle merci e nell’ambito della logistica.
Gli inland-terminal, cioè i terminali intermodali nei quali si eff ettua il trasporto
combinato strada-rotaia, sono i nodi caratteristici del trasporto combinato - abbinati o
meno ad un interporto - nelle cui aree attrezzate e tramite adatti mezzi di movimenta-
zione avviene lo scambio delle unità di trasporto intermodale tra strada e rotaia.
Nel trasporto combinato s’individuano due distinte tipologie o sistemi di tra-
sporto:
• il trasporto combinato del container marittimo, essenzialmente sviluppato tra i
porti e gli inland terminal;
• il trasporto combinato strada-rotaia (ferroutage), cioè il trasporto ferroviario “non
accompagnato” delle unità di trasporto intermodale tra inland terminal (1).
A1 CENNI STORICI SUL TRASPORTO MULTIMODALE E INTERMODALE
Uno dei problemi che furono maggiormente sentiti al momento della diff usio-
ne su larga scala del trasporto delle merci su strada, conseguente all’evoluzione
tecnologica degli anni 30, fu lo sfruttamento ottimale del volume e delle superfi ci di-
sponibili. La risposta più naturale fu l’introduzione dell’”unitarizzazione” dei carichi,
idea che risale agli anni 40-50 e che pone le sue basi sulla necessità di:
• movimentare con facilità le merci durante le fasi di carico e scarico, utilizzando
impianti di movimentazione ed attrezzature standard;
• proteggere le merci durante la loro movimentazione e nelle fasi di immagazzinaggio;
• ottimizzare l’impiego delle superfi ci e dei volumi destinati al carico dei mezzi di
trasporto.
Questo portò all’introduzione dei pallet, unità di carico (2) standardizzata in
una limitata gamma di misure e rispondente a defi nite norme costruttive, adatta ad
essere movimentata con mezzi meccanici. L’unifi cazione dei pallet da un lato era in-
fl uenzata dalle dimensioni del vano di carico dei carri ferroviari e dei veicoli stradali,
di cui doveva essere sottomultiplo, dall’altro condizionava il confezionamento delle
merci, a sua volta sottomultiplo delle dimensioni dello stesso pallet.
(1) Altra forma di trasporto combinato strada-rotaia è quella “accompagnata” nella quale è possibile
caricare sul treno anche il veicolo motore e l’autista. È una forma generalmente antieconomica
ma utilizzata dal trasporto stradale nelle tratte ove sussistono limitazioni o proibizioni di traffi co
stradale pesante (transiti di valichi o di nazioni con traffi co contingentato) ovvero per benefi ciare
della trazione ferroviaria durante il riposo, obbligatorio peraltro secondo quanto previsto nel tra-
sporto stradale in Europa.
(2) Secondo le defi nizioni della CEMT, Conferenza europea dei Ministri dei trasporti (v. tabella 2).
16