Page 3 - Digital forensics
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Prefazione
La cultura forense divulgata da serie televisive, come CSI, oggi ha pervaso una
eterogenea platea di spettatori, operatori del settore forense e legale, tanto a livello
istituzionale che privato e, per certi aspetti, persino i criminali dell’informatica.
In questa cultura tecno-informatica che via via si è sempre più aff ermata, talvol-
ta portata all’estremo, appare evidente che non esiste il "crimine perfetto", perché,
nella realtà, ogni azione compiuta durante una normale giornata, dall’elaborazione
di un fi le a una telefonata, da un messaggio su WhatsApp a una e-mail, da un ac-
cesso a un social network fi no a uno spostamento in macchina, genera una traccia
digitale o "digital evidence" che, in futuro, può rappresentare una potenziale prova
in un procedimento giudiziario a sostegno dell’innocenza o della colpevolezza di
uno o più soggetti collegati ad essa.
Ma ci siamo mai chiesti che cos’è una "traccia digitale" e come può o dev’es-
sere acquisita? La disciplina o, meglio, la scienza che abbraccia fattori di natura
fortemente tecnica coniugati alle scienze giuridiche e che fornisce delle linee guida
generali di comportamento, non da intendersi in senso assoluto ma che dovrebbero
essere osservate da coloro che sono chiamati a cimentarsi con l’identifi cazione, la
preservazione, l’acquisizione e l’analisi delle informazioni digitali è la Digital foren-
sics.
Trattasi di una materia che, pur avendo dei fondamenti solidi e, per certi versi,
immutabili come le leggi dell’elettronica e dell’informatica, ha subito, subisce e sta
ancora subendo profonde mutazioni fortemente infl uenzate dallo sviluppo del pro-
gresso tecnologico, culturale e legislativo, in particolar modo nel settore processual-
penalistico. È un’evoluzione inarrestabile dal punto di vista tecnologico, che ha fatto
cambiare la percezione degli utenti nei confronti dei tradizionali sistemi di archi-
viazione, riducendo l’uso del supporto fi sico a favore di piattaforme globalizzate e
virtualizzate sempre più evolute o di sistemi cloud, di vario tipo, capaci di gestire sia
i dati personali del privato, che i dati riservati del pubblico e quelli contabili dell’im-
presa, fi no ad arrivare a contenere il patrimonio o l’intero know-how di un’azienda.
Allo stato attuale, pertanto, capire dove siano allocate le informazioni diventa la
vera sfi da che si trova a dover aff rontare il Digital forensics expert. Sbagliare in que-
sta fase, per così dire prodromica, può portare a un forte dispendio di energie, ri-
sorse e tempo. Purtroppo non esiste un sistema scientifi co per stabilire l’ubicazione
esatta dei dati utili all’indagine. Sarà l’esperienza, l’intuito e la capacità di osservare
i dettagli, lo studio delle abitudini e il profi ling del target d’interesse ad aiutare nella
ricerca. Bisogna sempre aver ben chiara l’idea di cosa si stia cercando e di quali
siano le competenze informatiche del soggetto su cui si sta indagando.
Questo libro:
• è rivolto principalmente agli Operatori di Polizia giudiziaria, Consulenti Tecnici,
Magistrati e Avvocati, e, non ultimo, al mondo universitario;
• cerca di fornire per ognuno di questi diversi "attori" un approccio singolare, tecni-
co e operativo nel trattamento, nella raccolta e nella protezione dei dati digitali e,
al tempo stesso, ha lo scopo di "tendere la mano" anche a tutti coloro che condi-
vidono una passione per la cultura forense e, di conseguenza, per una materia
pionieristica e trasversale in continua evoluzione qual è la Digital forensics.
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